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Il libro è il ritratto di un intellettuale, Enzo Collotti, che è anche uno storico dell'Europa del Novecento. Difficile separare i due termini nel clima culturale dell'Italia del secondo dopoguerra: quel ventennio in cui l'autore sceglie, movendosi tra Trieste, Roma e Milano, di intraprendere la strada dello studioso di storia, perché solo con uno studio rigoroso del passato sembra possibile rispondere alle domande che l'Europa uscita dalla catastrofe del nazismo pone alla nuova generazione. La vicenda biografica qui ricostruita - attraverso le memorie del protagonista e poi in dialogo con una storica di una generazione più giovane - sorprende per la ricchezza dei contatti, la varietà dei personaggi che la animano, la presenza di una intellighenzia internazionale impegnata a realizzare e difendere un modello di Europa cosmopolita ispirata a ideali di libertà e giustizia.